15 febbraio 2019

Pubblicato l’Indice di Percezione della Corruzione 2018. Italia al 53° posto.

La corruzione è una piaga diffusa che pone serie problematiche sociali, etiche, economiche e politiche e mette a rischio la buona amministrazione, ostacolando lo sviluppo e alterando la concorrenza. Ma quanto ne sappiamo realmente sulla corruzione?

Il valore italiano dell’indice di percezione della corruzione

Generalmente per corruzione, s’intendono tutte le condotte che, a fronte di pagamenti in denaro oppure altri servizi non dovuti, operano non assolvendo i propri doveri ed obblighi. Le conseguenze derivanti dal fenomeno della corruzione sono ben note per tutti: mette a rischio la buona amministrazione, ostacola lo sviluppo e altera la concorrenza. Inoltre, aumenta il costo delle attività economiche, introducendo elementi di incertezza nelle transazioni commerciali, accresce il costo di beni e servizi e ne abbassa la qualità fino a distruggere la fiducia nelle istituzioni e interferisce con il funzionamento equo ed efficiente dei mercati.

In Italia, la corruzione è uno dei reati che spicca nel Catalogo dei Reati cui trova applicazione il D.Lgs.n. 231/2001; la corruzione intesa come corruzione verso la Pubblica Amministrazione è stato uno dei primi reati ad entrare a far parte del Decreto. Con la Legge Anticorruzione del Novembre 2012 tale reato è stata introdotta nel novero dei reati la “corruzione tra privati”.

Questa introduzione ha rappresentato una svolta sull’argomento spostando l’attenzione dalle controparti pubbliche alla totalità delle controparti, siano esse pubbliche o private. L’introduzione della Corruzione tra privati nel quadro normative rappresenta una vera e propria rivoluzione che rende necessaria una revisione dei Modelli Organizzativi in essere, alimentando la necessità di adozione degli stessi. Tuttavia, la legge di per sé non è sufficiente alla risoluzione del problema.

La corruzione in Italia e nel mondo

L’Indice di Percezione della Corruzione, pubblicato ogni anno da Transparency International, organizzazione che si occupa di prevenire e contrastare la corruzione a livello globale, si basa su 13 sondaggi e valutazioni di esperti sulla corruzione nel settore pubblico, ognuno dei quali assegna un punteggio da 0 (altamente corrotto) a 100 (per niente corrotto). Oltre due terzi dei Paesi analizzati ha un punteggio inferiore a 50. Dal 2012 solo 20 Paesi hanno visto migliorare in maniera significativa il loro punteggio e tra questi vi è l’Italia con uno degli incrementi maggiori (+10 punti).  Sono invece 16 i Paesi che hanno subito un forte peggioramento, tra cui l’Australia, l’Ungheria e la Turchia.

Danimarca e Nuova Zelanda sono anche quest’anno in cima alla classifica ma a posizioni invertite, con rispettivamente 88 e 87 punti. Nessuna sorpresa anche nelle parti basse del ranking: Somalia, Sud Sudan e Siria si posizionano agli ultimi posti con rispettivamente 10, 13 e 13 punti.

Ultima in classifica tra gli stati del continente Europeo fino al 2016, nel 2018 l’Italia rimane al 24° posto della classifica di Transparency International. Il valore italiano dell’indice di percezione della corruzione mantiene il Bel Paese ben lontano dai vertici della classifica e da paesi con cui siamo soliti confrontarci, come la Germania, all’11° posto della classifica globale. A livello mondiale l’Italia si trova al 53° posto, e secondo l'indagine dell'ente no profit, ha cominciato la risalita verso la vetta solo nel 2012, cioè dall'introduzione della legge anticorruzione n.190/2012, avanzando da allora di ben 19 posizioni. Detto questo, resta ancora una lunga strada da percorrere per raggiungere la via della trasparenza e la legge da sola non è sufficiente per risolvere il problema.

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Nel settore pubblico permangono alti livelli di corruzione, scarsa trasparenza e conflitti d’interesse. Le istituzioni devono prima di tutto riacquistare la fiducia dei cittadini e lo possono fare proprio attraverso la trasparenza e l’integrità. Ma anche le organizzazioni private hanno la responsabilità di contribuire attivamente alla lotta alla corruzione. E tale obiettivo può essere conseguito con un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione, che rispetti i requisiti definiti nello standard ISO 37001: 2016.

I Servizi Kiwa

La norma ISO 37001

La Certificazione in accordo alla norma ISO 37001 è rivolta a qualsiasi organizzazione che intende prevenire, individuare e risolvere i problemi legati al fenomeno della corruzione, dalle PMI alle grandi multinazionali, passando per le aziende operanti nel settore pubblico o appartenenti a qualsiasi altro settore.

La Certificazione in accordo alla norma ISO 37001 permette l’adozione di un sistema di gestione per la prevenzione della corruzione, supportando le organizzazioni operanti in qualsiasi settore nella riduzione dei rischi d’impresa e dei costi legati ad essa.

La ISO 37001 è il primo standard internazionale sui sistemi di gestione progettato per aiutare le organizzazioni a
combattere il rischio di corruzione nelle loro operazioni e lungo l’intera catena di fornitura. 

Il rischio di corruzione cui un’organizzazione deve fare fronte, varia a seconda di fattori quali la dimensione dell’organizzazione, i paesi e i settori in cui opera, la natura, la dimensione e la complessità delle sue attività. Pertanto, la ISO 37001 prevede l’attuazione da parte dell’organizzazione di politiche, procedure e controlli che risultino ragionevoli e coerenti con le caratteristiche della struttura organizzativa.

La ISO 37001 aiuta a prevenire, individuare e gestire situazioni di corruzione, da parte dell’organizzazione, dei suoi dipendenti o soci, promuovendo una serie di misure e controlli, inclusa una guida di supporto. Lo standard specifica una serie di requisiti riguardanti:

  • Contesto dell’Organizzazione e Valutazione dei rischi di corruzione
  • Leadership e Impegni dell’Alta Direzione (tra cui: definizione di Politiche, responsabilità e procedure anticorruzione)
  • Identificazione di una funzione di supervisione della conformità alle regole del sistema di gestione anticorruzione
  • Strutturazione di un sistema di pianificazione e controllo delle attività (tra cui due diligence, controlli su aspetti
    finanziari e non)
  • Valutazione delle Prestazioni (monitoraggi, misurazioni, audit interni, riesami dell’alta direzione)
  • Gestione delle non conformità, azioni correttive e miglioramento continuo del proprio sistema di gestione anticorruzione

Per approfondire i requisiti sulla norma 37001, puoi consultare il Catalogo Online di Kiwa Idea, con corsi dedicati come il Corso - Introduzione alla UNI ISO 37001 sui Sistemi di Gestione per la Prevenzione della Corruzione  o il Corso - Auditor e Responsabili di Sistemi per la Prevenzione della Corruzione – UNI ISO 37001:2016. 

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