Fino a gennaio 2020, il ricorso alle tecniche in remoto per lo svolgimento delle attività di verifica, pur contemplato nella documentazione tecnica ed incluso nelle procedure, è stato adottato in maniera residuale.
Tuttavia, tale soluzione ha rappresentato nel periodo di emergenza COVID-19 la chiave per garantire la continuità del business, permettendo di mantenere e rilasciare certificazioni anche in tempi di distanziamento fisico. L'audit a distanza, infatti, era già possibile da tempo, grazie a strumenti digitali utili e sicuri, ma solo in tempi di allontanamento sociale, l’erogazione di verifiche in remoto è diventata un’ottima soluzione per non interrompere i processi di Certificazione e Ispezione.
Un recente studio condotto da esperti di UNI e ACCREDIA evidenzia proprio come l’audit da remoto sia stato nel corso dei primi mesi del 2020 un passaggio obbligato, ma che in futuro potrebbe rivelarsi un potente strumento adisposizione non solo degli organismi di certificazione, ma dell’intero mercato.
Questo poiché, anche a prescindere dal momento, l’audit virtuale si configura come un’opzione rilevante nel processo di miglioramento continuo e di cambiamento dell’attività di audit dei sistemi di gestione. La modalità remota di svolgimento degli audit, insomma, promette di proseguire anche in futuro e di estendersi sempre più, diventando lentamente un’alternativa all’approccio standard e non “emergenziale”, senza dimenticare che in certi casi la verifica virtuale è necessaria, o raccomandabile, come nel caso di luoghi remoti o potenzialmente pericolosi.