14 settembre 2023

Nuove Regole sul Whistleblowing secondo il Dlgs 24/2023

Kiwa Idea, in collaborazione con la società OneSeal, erogherà a partire dal mese di Ottobre, il nuovo Corso di formazione "Le nuove regole sul whistleblowing".

Analisi del contesto 

Le imprese italiane si trovano di fronte a un cambiamento epocale con l'avvicinarsi della seconda tappa applicativa del 17 dicembre del Dlgs 24/2023, che riguarda le nuove regole sul Whistleblowing inteso come l’attività del dipendente che, all’interno del proprio Ente di appartenenza, pubblico o privato, segnala condotte illecite, non nel proprio interesse individuale ma nell’interesse pubblico affinché non venga pregiudicato un interesse collettivo. 

Questo decreto, emanato in attuazione di alcuni principi comunitari espressi nella Direttiva UE 2019/1937, rappresenta un’importante evoluzione delle normative esistenti, introducendo misure volte a potenziare i sistemi di segnalazione aziendale degli illeciti

Le nuove disposizioni del Dlgs 24/2023 coinvolgono sia le imprese private con una media annuale di almeno 50 dipendenti e/o con un Modello 231 implementato, sia alcuni enti del settore pubblico come amministrazioni pubbliche, autorità amministrative indipendenti, enti pubblici economici e organismi di diritto pubblico.  

Qual è il principale obbligo previsto dal d.lgs. 24/2023? 

Il principale obbligo consiste nell’attivazione di canali di segnalazione che garantiscano, anche tramite il ricorso a strumenti di crittografia, la riservatezza dell'identità della persona segnalante, della persona coinvolta e della persona menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.  

I canali di segnalazione previsti possono essere diversi: di norma, si dovrà utilizzare il canale interno all'azienda (all'interno del contesto lavorativo), ma in casi particolari si potrà fare ricorso a canali esterni (presso l'ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione), alla divulgazione pubblica o alla denuncia all'Autorità giudiziaria

Le segnalazioni devono riguardare informazioni acquisite nell’ambito del proprio contesto lavorativo relative a comportamenti, atti od omissioni che ledono l'interesse pubblico o l'integrità dell'amministrazione pubblica o dell'ente privato. Ad esempio, possono riguardare illeciti amministrativi, contabili, civili o penali, o condotte rilevanti ai sensi del Dlgs 231/2001. 

È fondamentale che le imprese attuino correttamente le predisposizioni di legge, in quanto potrebbero incorrere in severe sanzioni previste dal decreto, irrogate dall'ANAC. Le multe per le aziende che non istituiscono i canali di segnalazione, che non adottano procedure per la gestione delle segnalazioni o che si rendono colpevoli di condotte ritorsive, variano da 10.000 a 50.000 euro.  

L'entrata in vigore del Dlgs 24/2023 è prevista in fasi diverse:  

dal 15 luglio 2023, l'obbligo di predisporre canali di segnalazione si applica ai soggetti pubblici e ai datori di lavoro privati che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di almeno 250 lavoratori subordinati a tempo indeterminato o determinato. Questo obbligo si estende anche a coloro che operano in specifici settori, come servizi, prodotti e mercati finanziari, sicurezza dei trasporti, tutela dell'ambiente, anche se non raggiungono il requisito minimo di 50 dipendenti; 

dal 17 Dicembre 2023, questo obbligo sarà esteso alle aziende che hanno impiegato tra i 50 e i 249 dipendenti nell'ultimo anno. 

Le imprese devono quindi adeguarsi a queste nuove norme, garantendo un ambiente lavorativo più trasparente e responsabile, tutelando i diritti dei whistleblower e preservando la riservatezza delle informazioni oggetto di segnalazione. Solo così potranno cogliere appieno i vantaggi delle segnalazioni di illeciti e promuovere una cultura aziendale improntata all'etica e alla legalità. 

Contatti:  
info@kiwaidea.it
0514593405 

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